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DAI UN VOTOMassima la consistenza. Abbondante l'alcool ma integrato nel totale del quadro. Meno equilibrata la componente de legno che lo confina nella categoria dei vini potenti ma non sufficientemente fruttati. Tuttavia grande ed incisiva esperienza.
Avevo già scoperto "La Petite Chapelle" e mi era piaciuta molto. E qui c'è tutto: il naso, la lunghezza in bocca, l'acidità controllata e i tannini fini. Che felicità!
Questo vino è caratterizzato da un bouquet speziato sostenuto da un profumo di bacche scure di bosco e da un finale molto lungo; nonostante la giovane età, è già delicato ed elegante.
Un vino magnifico! Sono un amante della Côte Rôtie e ho scoperto l'Hermitage grazie a questa bottiglia, una meraviglia per i miei ospiti che ancora non sono tornati.
Semplicemente sublime, vino potente, naso sublime. Buone note di frutti rossi, sottobosco. Assolutamente perfetto con carne di manzo, montone o, meglio ancora, selvaggina.
Più accessibile della sorella maggiore "la chapelle" ma altrettanto seducente, con un colore viola intenso e note di frutta rossa stufata. Ha solo bisogno di invecchiare per esprimersi ulteriormente. Una lunghezza superba alla fine.
Un vino magico.
Una grande casa e un vino all'altezza del suo prestigio, un magnifico Hermitage che darà soddisfazione in ogni occasione, un naso incredibile, un finale lunghissimo, ha tutte le carte in regola e sublimerà con il tempo.
Recensione su HERMITAGE LA MAISON BLEUE 2015 - MAISON PAUL JABOULET AINENon l'ho ancora assaggiato, ma la qualità del 2019 fa pensare a un grande successo. Aspetterò ancora qualche anno, ma sicuramente è un magnifico Hermitage.
Davvero piacevole da bere, ma decantatelo a lungo in modo che i tannini ancora potenti siano ben integrati ed equilibrati. Il potenziale c'è e invecchierà bene.
Creata nel 1834 da Antoine Jaboulet, questa vecchia casa di circa 200 anni è stata ripresa in seguito dai suoi figli: Paul e Henri Jaboulet. Nel 2006, la famiglia Frey, contraddistinta da una lunga stirpe di vignaioli di Champagne ed anche proprietaria del celebre Castello la Lagune, ha ricomprato la Maison Paul Jaboulet Aîné avendo per ambizione di riallacciare col successo incontrato fino all'inizio degli anni 1990 tra gli amatori di tutto il mondo. Caroline Frey, enologa, assicura la ripresa in mano della proprietà, associando con brio il rispetto dei metodi e del know-how ancestrali ai nuovi strumenti di produzione. Il lavoro tradizionale della vite ed il rispetto dell'ambiente naturale attraverso un'agricoltura pensata consolidano la creazione di vini contrassegnati di una vera identità, e la perennità di questa irrinunciabile azienda della Valle del Rodano.
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Avevo già scoperto "La Petite Chapelle" e mi era piaciuta molto. E qui c'è tutto: il naso, la lunghezza in bocca, l'acidità controllata e i tannini fini. Che felicità!altri commenti