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DAI UN VOTOUno champagne molto dritto con un naso interessante. Bollicina persistente e buona acidità che si ben integra con il frutto all'assaggio, con il suo basso dosaggio risulta veramente molto piacevole. Gran bella bottiglia
Abbiamo acquistato questo champagne per il nostro matrimonio (da gustare tra noi due) e ci è piaciuto molto. Non è troppo dolce e molto fresco. Lo consiglio vivamente!
Nato nel 1895 e gestito oggi dalla quarta generazione, Domaine Fleury è prima di tutto la storia di una famiglia appassionata e innovatrice dell'arte della vigna, del vino e del rispetto della natura. Sotto l'impulso e grazie alla trasmissione illuminata di Jean-Pierre, tre dei suoi figli continuando oggi a far crescere il Domaine. L'innovazione è il principio guida della famiglia Fleury da ormai diverse generazioni. In effetti, ogni generazione si è distinta per un approccio innovativo in tempi difficili: ricorderemo in particolare l'audacia di Emile Fleury, maestro innestatore diplomato nel 1894, che fu il primo a piantare dei Pinot Noir innestati in questa regione dopo l'invasione della Fillossera dei primi del XX secolo. Nel 1929, quando la crisi economica mise in ginocchio i piccoli viticoltori, il figlio, Robert Fleury, decide di creare il suo Champagne per salvare il raccolto: diventa così il primo récoltant-manipulant della Champagne meridionale. Per questo oggi vengono definiti "i creatori degli Champagnes de vignerons". Nel 1970, Robert passa il testimone a Jean-Pierre Fleury, che sarà il primo viticoltore della Champagne a dedicarsi alla biodinamica, inizialmente con una parte del vigneto nel 1989, poi, nel 1992, la estende a tutta la proprietà. La figlia Morgane Fleury non è da meno: attrice e sommelière, immagina un concetto innovativo di cantine per lo Champagne e i vini d'autore: una cantina ecologica nel cuore di Parigi. Anche suo figlio, Jean-Sébastien, mostra l'animo innovatore: sperimenta un particolare innesto su una vite, reintroduce la viticoltura a cavallo per alcune parcelle, fa installare una "galleria di botti" e crea la prima cuvée senza solforosa del Domaine. Benoît, altro figlio di Morgane, sta sperimentando la selezione massale(2) e l'agroforestazione(3) come nuovi metodi di coltivazione della vite, in simbiosi con un ambiente adatto.
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Uno champagne molto dritto con un naso interessante. Bollicina persistente e buona acidità che si ben integra con il frutto all'assaggio, con il suo basso dosaggio risulta veramente molto piacevole. Gran bella bottigliaaltri commenti