Champagne, il modo migliore per festeggiare: scopri perché acquistarlo online su Vinatis

Sinonimo di pregio, lusso e ricercatezza, lo Champagne arricchisce ogni festa di eleganza e stile. E’ proprio la regione della Champagne, nel nord est della Francia, a dare i natali al celebre spumante. Le varie versioni sono unanimi nell’attribuire l’invenzione del “vino con le bollicine” al fortunato errore dell’abate Don Perignon (peraltro, astemio!). E’ grazie a lui se, dopo più di tre secoli, lo champagne è ancora simbolo di festeggiamento e delizia del palato.Nel Medioevo infatti erano i monaci ad applicare la loro conoscenza e forza fisica per la coltivazione della vite; producevano vini per tutti, i ricchi ed i poveri. Fu il monaco benedettino Dom Perignon che, in modo assolutamente fortuito, produsse per la prima volta un vino frizzante, che sarebbe diventato lo spumante che conosciamo oggigiorno. Durante la vinificazione, il succo dalle uve avrebbe fermentato nelle botti; il processo si sarebbe poi interrotto durante il freddo inverno per ricominciare in primavera, dando il via alla formazione di anidride carbonica. Lo stesso monaco, responsabile delle cantine dell'abbazia di Saint-Pierre d'Hautvillers, scoprì l’assemblaggio di vigneti che produceva la migliore qualità di vino spumante (Chardonnay, Pinot noir e Pinot Meunier). All’epoca, le bollicine erano viste più come un difetto che un pregio; ma dal momento in cui il re di Francia Luigi XIV sembrava apprezzare il vino spumante, si iniziò a pensare che non potesse essere così male...

Solo lo spumante prodotto secondo "metodo champenoise" e proveniente da una regione specifica della Francia può essere chiamato Champagne. ‘Champagne’ non è solo il nome di un particolare tipo di vino spumante; è prodotto solo con uve coltivate nella provincia: Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier. Il terreno è gessoso, rivestito da un sottile strato di humus; le uve vengono raccolte a mano. La maggior parte degli Champagne è costituita da un assemblaggio di questi tre vitigni, con l'eccezione del Blanc de Blanc. Ciò che differenzia il metodo champenoise dagli altri è il fatto che la fermentazione avviene direttamente nelle bottiglie, non in grandi vasche, il che rende il processo tradizionale francese molto più costoso ma migliora significativamente il sapore. Dopo che le bottiglie vengono coricate per invecchiare, vengono manipolate ("remuage") in modo che i residui di fermentazione si stabiliscano nei colli. Dopo il raffreddamento delle bottiglie, i colli sono congelati ed i tappi rimossi. La pressione nella bottiglia spinge fuori il ghiaccio contenente i residui, e la bottiglia viene immediatamente sigillata per mantenere l'anidride carbonica in soluzione. Lo zucchero è aggiunto (dosaggio) per mantenere il livello all'interno della bottiglia e, soprattutto, per regolare la dolcezza dello spumante finito.

Come in tutti i settori, anche in quello del vino i luoghi comuni spesso infondati sono numerosi. Anzi, il mondo dell’enologia è terreno fertile per questo tipo di mezze verità, essendo la tradizione vinicola un sapere spesso tradizionale, tramandato di generazione in generazione, e quindi più soggetto a storpiature o a credenze non proprio scientifiche. In questo articolo vedremo alcune delle convinzioni più dure a morire che riguardano lo Champagne: dalla coppa di Champagne al miracoloso cucchiaino salvabolle... Una coppa di Champagne, per favore! Possiamo dilettarci a sentirci un po’ vintage e chiedere una coppa di champagne, ma è molto probabile che una volta ordinata la coppa si trasformi in una flûte. Il tradizionale recipiente a coppa infatti, dalla forma svasata e rotonda molto in voga nella Belle Epoque, è poco adatto alla degustazione dello Champagne in quanto la sua forma aperta permette agli aromi di dileguarsi troppo rapidamente. Per una degustazione ottimale si preferisce appunto la flûte o meglio ancora il tulipe, bicchiere dalla forma allungata e leggermente svasato all’estremità superiore, che racchiude le bollicine in uno spazio ristretto e permette agli aromi di esprimersi al meglio senza disperdersi.

Il cucchiaino miracoloso

Il famoso cucchiaino della nonna non ha mai impedito alle bollicine di evaporare. Si tratta di una convinzione senza alcun fondamento pratico prima ancora che scientifico: la bollicina sale, sempre e comunque! Se sfortunatamente (per voi) la bottiglia di champagne non è interamente consumata il giorno stesso, è meglio utilizzare un tappo speciale per champagne, come quello della Laguiole, che permette di conservare lo champagne per una durata di 2/3 giorni. Ultima curiosità: si dice “sabrer” lo champagne o “sabler” lo champagne? Innanzitutto, per chi non lo sapesse, i francesi sono gli inventori di questo “selvaggio” metodo di stappo dello champagne, che consiste nell’eliminare tappo e collo di bottiglia in un solo colpo...di sciabola. Metodo sicuro se si presta attenzione a non toccare l’orlo della bottiglia, che dopo questa operazione è piuttosto tagliente. C’è presso i francesi una certa confusione tra i due termini molto simili: sabrer le champagne e sabler le champagne. La dicitura corretta è sabrer, essendo “le sabre” letteralmente “la sciabola”. La tradizione risale infatti all’epoca napoleonica, e precisamente ai festeggiamenti che seguivano una vittoria, celebrati dai soldati in modo volutamente spettacolare attraverso la sciabolata delle bottiglie. Sabler lo champagne è un’espressione che esiste ma nulla ha a che vedere con le armi. Data del XVII secolo e significa bere tutto d’un sorso: alla goccia o alla calata secondo le regioni, ma evidentemente dalla bottiglia stessa!

Ultima curiosità: si dice “sabrer” lo champagne o “sabler” lo champagne?

Innanzitutto, per chi non lo sapesse, i francesi sono gli inventori di questo “selvaggio” metodo di stappo dello champagne, che consiste nell’eliminare tappo e collo di bottiglia in un solo colpo...di sciabola. Metodo sicuro se si presta attenzione a non toccare l’orlo della bottiglia, che dopo questa operazione è piuttosto tagliente. C’è presso i francesi una certa confusione tra i due termini molto simili: sabrer le champagne e sabler le champagne. La dicitura corretta è sabrer, essendo “le sabre” letteralmente “la sciabola”. La tradizione risale infatti all’epoca napoleonica, e precisamente ai festeggiamenti che seguivano una vittoria, celebrati dai soldati in modo volutamente spettacolare attraverso la sciabolata delle bottiglie. Sabler lo champagne è un’espressione che esiste ma nulla ha a che vedere con le armi. Data del XVII secolo e significa bere tutto d’un sorso: alla goccia o alla calata secondo le regioni, ma evidentemente dalla bottiglia stessa!