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CHÂTEAUNEUF DU PAPE AOC (DOC)

L’AOC produce vino rosso e bianco, ma è soprattutto il primo che si è fatto conoscere in tutto il mondo. Lo Châteauneuf-du-pape rosso può essere prodotto con più varietà di uve (13 in tutto). È il Grenache che domina, offrendo un uvaggio di finezza e potenza che è il segno dei grandi vini. Per conoscere un po' la storia: il paese divenne la residenza estiva del papato nel 1314 sotto Clemente V, e fu il suo successore Giovanni XXII che diede al vino prodotto il nome di "Vino del Papa", i cui ordini aumentarono rapidamente durante i festeggiamenti e nelle ambasciate straniere. Spedito in barili in Italia, Germania, Inghilterra, ha persino affascinato oltreoceano qualche decennio dopo. Un commercio fiorente e una reputazione internazionale che, con il tempo, è il segno dei grandi vini! Le grandi tenute contribuiscono alla reputazione del terroir Châteauneuf-du-pape, tra queste possiamo citare E. Guigal, il Domaine du Vieux Télégraphe, il Domaine de la Janasse, M. Chapoutier, la Maison Paul Jaboulet Ainé, il Château de La Gardine, il Château de Beaucastel, il Domaine Chante Cigale.

DEGUSTIAMO? ACCORDI ENOGASTRONOMICI: Leggi tutto...

I BESTSELLER CHATEAUNEUF-DU-PAPE

CANTINE IMPRESCINDIBILI

Raymond Usseglio & Fils
Vieux Télégraphe
Château de Beaucastel
Domaine des 3 Cellier

TUTTI I NOSTRI CHATEAUNEUF-DU-PAPE

Châteauneuf-du-Pape
L'epopea dei grandi vini


I vini rossi dello Châteauneuf du Pape sono la delizia degli amanti dei raffinati piatti locali a base di selvaggina e funghi selvatici. Amanti della natura, abbandonatevi alla generosità di uno dei vini rossi più mitici!


Chateauneuf du Pape
è la denominazione della regione del Rodano dalla superficie più estesa. Essa produce sia vino bianco che rosso, ma è soprattutto quest'ultimo che ne ha costruito la reputazione. Lo Châteauneuf-du-Pape rosso viene prodotto a partire da diversi vitigni tra cui spicca il Grenache, che fornisce una miscela di finezza e potenza, segno inconfondibile dei grandi vini. Dal colore porpora sostenuto, questo vino ha un'ampiezza che si esprime pienamente dopo qualche anno con sfumature tipiche di legno bruciato. Grandi aziende contribuiscono alla reputazione dello Châteauneuf-du-Pape, tra queste possiamo citare E. Guigal, Le Domaine du Vieux Télégraphe, Le Domaine de la Janasse, M. Chapoutier, Paul Jaboulet Ainé, il Domaine Chante Cigale.



UN NOME PRESTIGIOSO

Se gli intenditori apprezzano i bianchi Châteauneuf-du-Pape, la reputazione della denominazione si basa in gran parte sui vini rossi in virtù dell'importanza della loro produzione.

Ampio, rotondo, pieno, maestoso, inebriante, corposo, robusto, lo Châteauneuf-du-Pape è noto per essere un vino rosso che sa affermarsi con l'invecchiamento. È un vino che si conserva a lungo ed è uno dei più grandi vini francesi. Un bell'esempio del patrimonio viticolo della Valle del Rodano meridionale (riva sinistra del fiume), sono un must della carta dei vini dei ristoranti gastronomici, apprezzati per la loro grande ricchezza aromatica.

Dove si trova?

A nord di Avignone, il terroir di questa prestigiosa denominazione si estende attraverso la pianura del Comtat Venaissin, sui comuni di Châteauneuf-du-Pape, Orange, Courthézon, Bédarrides e Sorgues. Qui tutto contribuisce alla produzione di vini eccezionali. Con 3200 ettari, il vigneto è la più grande denominazione del Rodano.

Quale clima e quale suolo?

Dominato dalla torre, antica residenza dei Papi di Avignone, il massiccio appare sulla riva sinistra del Rodano come un susseguirsi di altipiani ricoperti di ciottoli, che resistono al secco clima mediterraneo e al maestrale. È su questo terreno eccezionale spazzato dal vento che la vite trova la sua forza e dà al vino tutto il suo carattere. Grandi ciottoli ricoprono un terreno di argilla rossa e contribuiscono alla qualità del vigneto restituendo il calore del sole durante la notte e favorendo il flusso dell'acqua.



LO ASSAGGIAMO?

Occhio
Colore intenso dovuto alla concentrazione del vino. Rubino e brillante nei vini giovani, alla vista è impreziosito da riflessi aranciati nelle annate più vecchie.

Naso
Potente, sottile e complesso. Ricchi aromi di frutta matura, tartufo, funghi e sottobosco dominano, accompagnando note speziate e selvatiche della gariga provenzale.

In bocca
Potenza e materia! Gli aromi retronasali percepiti confermano le note speziate (liquirizia, pepe, cannella), fruttate (ribes nero, frutta liquirosa, mele cotogne, frutta cotta), selvatiche e talvolta empireumatiche o animali. Persistono a lungo.

Temperatura di servizio 16-18°C

Potenziale di conservazione: da 5 a 20 anni

Con cosa lo abbino?
Cacciagione, carne in salsa, manzo in umido, bistecca, stufato di lepre, cervo, risotto ai funghi selvatici, formaggi (Roquefort, Brie de Melun), funghi in padella...



UN PO’ DI STORIA

Il vigneto di Châteauneuf-du-Pape è il più grande, antico e famoso vigneto delle Côtes du Rhône.

Nel XIV secolo i Papi si stabilirono ad Avignone e il villaggio di Châteauneuf-du-Pape divenne, con il regno di Giovanni XXII, la residenza estiva del papato. Il prezioso nettare di queste terre è stato poi chiamato "Vino del Papa", una consacrazione che ha aperto le porte delle corti europee!

Per lungo tempo riservata, la produzione si è costruita la sua reputazione a partire dal XVIII secolo, ma si è affermata ancora di più nel secolo scorso, in cui nel 1936 il vino di Châteauneuf-du-Pape è diventato DOC. La denominazione deve molto a un viticoltore locale, Pierre Le Roy de Boiseaumarié, che, notando che le leggi stabilite non erano abbastanza restrittive per garantire la qualità dei vini, fondò l'Unione Generale dei Vignaioli della Côtes du Rhône nel 1929. Un passo che servirà da esempio per ciò che poi porterà alla legge sul sistema delle denominazioni controllate e all'istituzione di un comitato nazionale. In un certo senso è stato il pioniere dell'INAO (Istituto nazionale delle appellations d'origine) e uno degli artigiani della denominazione Châteauneuf-du-Pape.

Nella valle del Rodano, il Château de Beaucastel è la tenuta di punta della denominazione. Imprescindibile tenuta del Rodano dalla metà del XVI secolo, il castello ha visto il suo sviluppo amplificato da Jacques Perrin che gli ha dato tutto il suo splendore fino al 1978. Da allora, i suoi figli Jean-Pierre e François hanno perpetuato l'immensa opera di quest'uomo indimenticabile, preparandosi a consegnarla a una quinta generazione altrettanto promettente. Attaccata all'idea che almeno un frutto è dominato dall'uomo, la famiglia Perrin si sforza di produrre vini in cui l'uva si esprime pienamente.

Sono molti a tradurre questo eccezionale terroir: Guigal, Domaine de la Janasse, Château de la Nerthe, Domaine de Grand Veneur, Paul Jourdan, Maison Paul Jaboulet Ainé, Xavier Vignon, Domaine du Vieux Télégraphe, Maison Brotte, Domaine Chante Cigale...

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