Vino biologico, agricoltura ragionata, biodinamica, vino naturale, vino senza solfiti… Cos’è esattamente il vino biologico e come si sceglie? Facciamo chiarezza su metodi di coltivazione e marchi.
Lagricoltura ragionata è un metodo produttivo basato su un approccio “olistico” che considera non solo gli aspetti economici e qualitativi della gestione di un’azienda agricola, ma anche quelli ambientali. In altre parole, l’agricoltura ragionata punta a trovare un equilibrio fra gli obiettivi dei produttori, le aspettative dei consumatori e il rispetto dell’ambiente nelle pratiche quotidiane,
e il suo ruolo è quello di ridurre l’impatto sull’ambiente dell’attività agricola o vitivinicola. L’idea di base consiste nel ridurre al minimo l’uso di prodotti chimici, scegliendo di trattare le viti solo quando è necessario e garantendo la massima trasparenza sui trattamenti effettuati. Questo percorso che limita l’uso di prodotti chimici senza rifiutarlo del tutto è ufficialmente riconosciuto e certificato dal
Un vino biologico o daagricoltura biologicaè un vino prodotto con uve certificate bio e rispettando un rigido disciplinare che mette al bando pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici e OGM. Quindi non è tanto il vino a essere certificato come biologico quanto piuttosto le uve con cui viene prodotto. Oggi la denominazione « vino biologico » e regolamentata da nuove regole europeee per ottenere questa certificazione non è sufficiente che le uve provengano da agricoltura biologica, ma anche la vinificazione deve rispettare un preciso disciplinare che impone regole più « stringenti », fra cui un contenuto massimo di solfiti* inferiore rispetto a quello consentito per i vini convenzionali. L’organismo più importante che rilascia il marchio « AB » è Ecocert.
* Per esempio, se per i vini convenzionali il limite massimo autorizzato è di 150 mg/l, per i vini biologici scende a 100 mg/l. Ricordiamo che il vino contiene naturalmente solfiti.
La biodinamica è un metodo produttivo ideato da Rudolf Steiner, filosofo e agronomo austriaco, che consiste nel ripristinare e accrescere la vita organica all’interno delle vigne per tutelare l’ambiente e produrre vini capaci di esprimere al meglio le caratteristiche di un territorio. La biodinamica tiene conto dei cicli lunari , della posizione dei pianeti e del loro influsso sulla vita e la crescita delle pianteal fine di migliorare la qualità del terreno e delle vigne in modo naturale e migliorandone l’areazione. Oggi, sono sempre di più le aziende che scelgono di convertirsi alla biodinamica e rinunciare a fertilizzanti chimici, erbicidi e pesticidi in favore di metodi più naturali che riattivano la vita microbica naturale dei terreni. Questo tipo di agricoltura è spesso garanzia di qualità e di tutela del territorio. Per ottenere la certificazione biodinamica ( Demeter o Biodyvin) è necessario aver prima ottenuto la certificazione biologica.
Un vino naturale (detto anche « vin nature » o « vino senza solfiti ») è frutto di un percorso che parte dall’agricoltura biologica e biodinamica , ma si spinge oltre coinvolgendo anche il processo di vinificazione. Gli additivi non sono tollerati e i vini naturali sono spesso ottenuti da uve biodinamiche e vinificati nel modo più naturale possibile. Tuttavia, è importante sapere che i vin nature, senza solfiti aggiunti non sono vini adatti all’invecchiamento. Pur non essendoci un regolamento ufficiale, in Francia sono nate due grandi associazioni che condividono lo stesso obiettivo: ridurre il più possibile l’uso di additivi , soprattuto solfiti , durante la vinificazione.
Secondo l’Association des Vins Naturels (AVN) , « un vino naturale è ottenuto con uve da agricoltura biologica o biodinamica vendemmiate a mano e vinificato con tecniche artigianali e senza additivi. Unica eccezione (comunque sconsigliata): la possibilità di aggiungere piccolissime dosi di solfiti ».
L’associazioneSans Aucun Intrant ni Sulfite Ajouté (S.A.I.N.S) è più restrittiva. Infatti, se l’AVN consiglia di ridurre il più possibile l’uso di additivi e di solfiti, la S.A.I.N.S. lo vieta completamente.
Un vino naturale è quindi prodotto nel rispetto dei terrenie grazie a una vinificazione sana.
Il vino senza solfiti non esiste e un vino biologico non è necessariamente privo di solfiti aggiunti. La vinificazionedi un vino biologico e un vino senza solfiti seguono due metodi distinti in quanto il primo reca un marchioche certifica il rispetto di un disciplinare specifico, mentre il secondo è soggetto solo a un regolamento. I solfiti (SO2) sono derivati dello zolfo che svolgono un ruolo importante nella lavorazione e conservazione del vino. Sono un ingrediente naturale già presente nel vino, ma possono anche essere aggiunti manualmente per sfruttarne le proprietà conservanti e antiossidanti. Senza solfiti, il vino diventerebbe aceto! Nei vini biologici i controlli sul dosaggio dei solfiti sono molto più rigidi rispetto a quelli per i vini convenzionali, quindi le quantità sono più basse . La dicitura legale « contiene solfiti » in etichetta è obbligatoria per tutti i vini che contengono più di 10 mg/L di diossido di zolfo.
Vino biologico, biodinamico, naturale, Demeter, Biodyvin, Terra Vitis, Nature & Progrès… Come orientarsi? Di seguito cercheremo di spiegare le differenze fra i principali marchi ambientali presenti sulle nostre bottiglie. Una bottiglia di vino biologico deve obbligatoriamente riportare la dicitura “vino prodotto con uve da agricoltura biologica” e il logo dell’ente certificatore. Inoltre, i vini prodotti a partire dal 1° agosto 2012 devono riportare in etichetta anche la dicitura “vino biologico” e il logo bio dell’Unione Europea.
Chi aderisce a questo marchio si impegna a diminuire l’uso di additivi sintetici, sia nel vigneto che durante il processo di vinificazione. Tuttavia, se le viti si ammalano o in caso di incidenti, è possibile farvi ricorso. Questo marchio è il più permissivo.
Utilizzato in Francia fino al 2012, questo marchio era una garanzia che il vino fosse prodotto con uve da agricoltura biologica. Oggi è stato sostituito dal marchio europeo Eurofoglia, che fa riferimento a un disciplinare europeo e certifica che il contenuto della bottiglia è un vino biologico.
Nato nel 1964 per reagire all’industrializzazione dell’agricoltura, il movimento Nature & Progrès promuove lo sviluppo dell’agricoltura biologica come pratica alternativa (pur non aderendo alle direttive del regolamento europeo in materia) e di un’economia a misura d’uomo che favorisca una “dinamica partecipativa e orizzontale”. Prevede un disciplinare specifico con indicazioni molto precise per la coltura del vigneto e la vinificazione.
È il marchio di riferimento per l’agricoltura biodinamica. Certifica che sia le uve che il processo di vinificazione rispettano i disciplinari europei in materia di biologico.
Un’azienda agricola ad “alto valore ambientale” è un’azienda che promuove una produzione e un consumo sostenibile. Il marchio riconosce le buone pratiche ambientali e sanitarie in agricoltura (ambito fitosanitario, biodiversità, energia...). Si tratta di una certificazione volontaria.
Rispetto degli ecosistemi viventi, migliore gestione delle risorse naturali e dell’energia, filiera socialmente responsabile, promuove la sicurezza e la qualità in un’ottica sostenibile.
Marchio internazionale creato dal sindacato francese che riunisce i proprietari di aziende vitivinicole biodinamiche al 100%. Come DEMETER, garantisce l’origine biodinamica dei prodotti ma è ancora più restrittivo.
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