Il vigneto corso si estende su tutta la costa dell'isola. In questa terra mediterranea la vite cresceva spontanea ma venne addomesticata dai Greci nel VI secolo a.C., per poi svilupparsi più intensamente con i Romani. Nel Medioevo furono gli ordini religiosi a dare un nuovo impulso alla coltivazione della vite. Se da un lato nel XVIII e XIX secolo i vini corsi si imposero in Europa e l'isola poté poi facilmente esportarli nel continente grazie all'arrivo della ferrovia a Sète, dall'altro lato la temuta fillossera, l'oidio e le guerre mondiali fecero crollare le produzioni.
Ci volle quasi un secolo per riacquistare la reputazione che aveva perduto, recuperata negli anni Sessanta. L'arrivo di numerosi rimpatriati dal Nord Africa e il procedimento dello zuccheraggio nei vini portò a un aumento di sei volte la superficie coltivata e all'introduzione massiccia di vitigni originari del continente. La viticoltura doveva necessariamente rifiorire attraverso la semina di varietà ad alto rendimento.
I nuovi vigneti ad est e a sud della Corsica sono stati piantati da viticoltori algerini negli anni '60. I vecchi vigneti sono riconoscibili per la presenza di stretti terrazzamenti che ricoprono le colline.
La Corsica vanta un clima molto variegato. Si tratta di una clima segnato dai paesaggi montuosi che lo rendono unico nel suo genere. Nella stessa regione si ritrovano quindi a convivere climi montuosi e marini.
Le estati sono molto calde e gli inverni hanno piogge abbondanti e rigide. Tutta la tipicità dei vini corsi si deve a questa situazione geografica.
Il tipo di suolo più diffuso è di origine granitica, presente in quasi tutto il sud e l'ovest dell'isola. L'est è scistoso e le rocce hanno dato terreni scuri. Il sud e i dintorni del Golfo di Saint-Florent sono calcarei.
Tutte queste condizioni non fanno che favorire una viticoltura di qualità, che gode di un clima mediterraneo, temperato dalla vicinanza e dall'onnipresenza del mare.
Il vigneto è suddiviso in tre zone viticole: il Cap Corse e la Castagniccia, la costa occidentale e la pianura orientale. Le denominazioni di origine controllata sono cinque: AOC Ajaccio, AOC Figari, AOC Muscat du Cap Corse, AOC Patrimonio, et AOC Vin de Corse, oltre a due denominazioni geografiche protette: Ile de Beauté IGP e Méditerranée IGP. La zona della denominazione dei vini corsi circonda tutta l'isola; tuttavia la maggior parte dei vini sono prodotti lungo la pianura orientale e i margini delle montagne, ai piedi dei piccoli paesi arroccati. Si possono degustare degli ottimi rossi con un buon potenziale di invecchiamento dagli aromi animali e di violetta, vini che permangono al palato in un lungo finale.
Ricordiamo alcuni vitigni caratteristici della Corsica: Sciaccarellu, Aleatico, Barbarossa o Niellucciu per i vini rossi e Bianco Gentile e Vermentinu per i bianchi. Quest'ultimo presenta un buon profumo di camomilla e regala un vino dorato pallido, presente per il 75% nei vini bianchi a denominazione controllata. Lo Sciacarellu, regala vini rossi da invecchiamento con aromi di caffè, mandorle tostate e lampone.
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