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Quanti tipi di Champagne esistono? Cos’è la sboccatura di uno Champagne? Come si formano le bollicine? Perché il tappo salta? Che differenza c’è tra Champagne e Prosecco? Scopri di più sullo Champagne con queste 5 curiosità raccolte dai nostri esperti!

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Flute e coppe di Champagne

QUANTI TIPI DI CHAMPAGNE ESISTONO?


Gli Champagne vengono classificati sulla base di diverse variabili:
  1. La provenienza delle uve utilizzate. I vigneti della regione della Champagne vengono classificati con il sistema della scala dei cru. Tale classificazione, chiamata Echelle des Crus, comprende tre categorie: Grand Cru, Premier Cru e Cru.
  2. La varietà delle uve utilizzate. Più precisamente, se lo Champagne è prodotto da Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier (le tre uve ammesse dal disciplinare), il risultato saranno i cosiddetti “Champagne generici”; se lo Champagne è invece prodotto esclusivamente da uve Chardonnay, si otterranno gli Champagne Blanc de Blancs; e ancora, quelli prodotti con le uve a bacca rossa Pinot Nero e Pinot Meunier vengono definiti Blanc de Noirs; infine, rientrano in questa classificazione gli Champagne rosé, il cui colore rosato deriva da una piccola quantità di vino rosso aggiunta nella cuvée o, sempre più raramente, dalla tradizionale tecnica di estrazione del colore (in francese Saignée, “sanguinamento”).
  3. I vini di cui si compone la cuvée. Com’è noto, gli Champagne si formano a partire da vini base chiamati “cuvée”. Ebbene, se tali vini provengono da diverse annate, si otterranno i cosiddetti Champagne Sans Année; se, invece, la cuvée si compone di vini di una stessa annata, il risultato saranno gli Champagne millesimati (o Millesimés).
  4. La quantità di zucchero aggiunta. In particolare, il contenuto zuccherino dello Champagne dà origine a una vera e propria classificazione:
    1. Pas dosé o Nature: con un contenuto zuccherino inferiore ai 3 g/l
    2. Extra dry: con un contenuto zuccherino compreso tra i 12 e i 17 g/l
    3. Dry o Sec: con un contenuto zuccherino compreso tra i 18 e i 32 g/l
    4. Doux: con un contenuto zuccherino superiore ai 50 g/l
    5. Demi sec (cioè un vino spumante amabile): con un contenuto zuccherino compreso tra i 33 e i 50 g/l
    6. Brut (cioè un vino spumante secco): con un contenuto zuccherino inferiore ai 12 g/l
    7. Extra brut (cioè un vino spumante molto secco): con un contenuto zuccherino inferiore ai 6 g/l

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COS’È LA SBOCCATURA DI UNO CHAMPAGNE?


Hai già sentito parlare della sboccatura dello Champagne, ma non hai mai ben capito di cosa si tratta? Si tratta di una delle fasi cruciali del cosiddetto metodo classico (in francese, méthode champenoise) di produzione dello Champagne e consiste nell’espulsione delle fecce che si vengono a concentrare nel collo della bottiglia. Una volta, tale processo rappresentava una vera e propria arte e, in assenza dei moderni macchinari, veniva realizzato a mano, anzi à la volée. Più precisamente, si stappava a mano la bottiglia da cui schizzavano fuori i residui venutisi a creare e la si raddrizzava e ritappava rapidamente.

Oggi, invece, salvo per alcune poche cuvée per le quali si pratica ancora la sboccatura manuale, il procedimento è molto più agevole grazie ai cosiddetti “congelatori di colli”. Questi macchinari fanno congelare i colli delle bottiglie (e quindi i residui in fecce) rivolte verso il basso; successivamente, le bottiglie vengono aperte e, per effetto della pressione interna, viene espulso il piccolo cilindro di ghiaccio contenente le fecce.

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Bollicine di Champagne

COME SI FORMANO LE BOLLICINE NELLO CHAMPAGNE?


Una delle principali caratteristiche degli Champagne è il perlage, cioè la formazione di bollicine finissime che, dalla base del bicchiere, si muovono verso l’alto. Ma quale processo chimico sta alla base di questo fenomeno?

Senza dilungarci troppo, ciò che avviene all’interno della bottiglia è una rapida liberazione dell’anidride carbonica prodotta durante la seconda fermentazione del metodo classico. In tale fase, l’azione dei lieviti determina la formazione del gas che, rimasto imprigionato nella bottiglia, viene finalmente liberato una volta che questa viene stappata. In particolare, prima dello stappo, l’anidride carbonica si presenta allo stato liquido, cioè disciolta per via dell’elevata pressione. Una volta stappata la bottiglia, invece, subisce un significativo calo di pressione, ritornando quindi allo stato gassoso e sprigionandosi attraverso le famose piccole bollicine!

Bottiglia di Champagne stappata

PERCHÉ IL TAPPO DELLO CHAMPAGNE SALTA?


A cosa si deve il famoso botto e il salto del tappo? Qual è insomma il segreto della “colonna sonora” di tutti i nostri festeggiamenti? Come dicevamo prima, l’anidride carbonica si presenta disciolta nello Champagne per via dell’elevata pressione e mantiene un certo equilibrio con le pareti della bottiglia e il sughero (il cosiddetto attrito statico). Tuttavia, quando iniziamo ad armeggiare la nostra bottiglia, tale equilibrio viene meno, facendo subentrare il cosiddetto attrito dinamico. Al momento dello stappo, il salto del tappo – e quindi il famoso botto – sono il risultato, ancora una volta, della liberazione dell’anidride carbonica venutasi a concentrare appena sotto il tappo, creando una pressione molto intensa.

 Champagne e prosecco

QUAL È LA VERA DIFFERENZA TRA CHAMPAGNE E PROSECCO ?


In entrambi i casi, le bollicine sono le protagoniste della bottiglia, ma confondere un prosecco con uno Champagne – e viceversa – è uno degli equivoci più ricorrenti. Non cascarci anche tu!

Innanzitutto, il prosecco è un vino specifico con una denominazione specifica, ecco perché il primo grande errore è pensare che prosecco e spumante siano sinonimi. Il prosecco rientra in tale categoria quando viene elaborato con il metodo classico o con il metodo Marinotti, ma in ogni caso indica il nome di un vino in concreto. Per farla breve, il prosecco (se elaborato con i due metodi indicati) è uno spumante, ma non tutti gli spumanti sono necessariamente prosecco!

Lo Champagne è un vino spumante ma l’unico processo di elaborazione ammesso è quello del metodo classico. Lo Champagne, inoltre, com’è noto, deve essere prodotto in Francia, nella regione corrispondente: la regione della Champagne!

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