Quando non si è esperti è difficile sapere, basandosi solo sull'etichetta, se si ha a che fare con un vino di qualità o con un vino da quattro soldi. Per evitare delusioni, è essenziale una piccola guida.
Per iniziare, occorre identificare la regione di origine del vino. Attenzione, questo non vi dirà se avete a portata di mano una bottiglia di buona qualità o meno. Le regioni sono così vaste che offrono tutte il meglio e il peggio, ma almeno saprete con che tipo di vino avete a che fare. Tannico, fruttato, leggero, potente: ogni regione offre ai suoi vini caratteristiche comuni legate alla particolarità dei suoi terreni, dei suoi vitigni e del suo clima.
La denominazione, spesso indicata in fondo all'etichetta, è la prima garanzia della qualità di un vino. Si tratta di un certificato d'origine, gestito dallo Stato. Corrisponde ad un dato luogo che raramente si estende oltre un territorio di pochi comuni. I vini che ne rivendicano la provenienza devono rispettare delle caratteristiche specifiche che ne garantiscano l'originalità. Tuttavia, poiché il lavoro del viticoltore è essenziale, la qualità dei vini può variare notevolmente all'interno della stessa denominazione.
L'annata di un vino corrisponde all'anno in cui sono state raccolte le uve utilizzate per la sua vinificazione. Il valore di un'annata è legato alle condizioni climatiche che le viti hanno dovuto affrontare durante tutto l'anno. Se le condizioni climatiche sono state sfavorevoli, è probabile che la qualità del vino ne abbia risentito. Tuttavia, il lavoro paziente di un viticoltore meticoloso può fare miracoli. Quindi non giudicate un vino troppo velocemente solo in base della annata.
Un sistema di classificazione permette di individuare, all'interno delle più grandi regioni viticole francesi, gli appezzamenti di terreno che danno origine a vini eccezionali. Se i vini classificati di Borgogna e Alsazia offrono una certa garanzia di qualità, non è lo stesso con quelli di Bordeaux. In questa regione la classificazione risale al 1855 e il bagaglio di conoscenze dei viticoltori di oggi non sempre corrisponde a quello che era in passato. Quindi siate prudenti!
Come regola generale, un vino porta il nome della tenuta in cui è stato prodotto. Può anche prendere il nome del viticoltore che l'ha prodotto o del commerciante che ha proceduto all'assemblaggio. Ogni produttore ha un determinato modus operandi e delle idee proprie sul modo migliore per produrre il suo vino. È su questa competenza in perpetuo rinnovamento che si costruisce, anno dopo anno, la reputazione di una tenuta, di un viticoltore o di un commerciante.
Il nome della cuvée permette al produttore o al commerciante di distinguere i suoi vini. Infatti, nella stessa tenuta possono coesistere più vini molto diversi tra loro, non sempre appartenenti alla stessa denominazione. Spesso il nome della cuvée permette di identificare il terreno di origine del vino. Può anche consentire ai viticoltori di evidenziare una cuvée speciale, o di indicare il vitigno o i vitigni da cui si produce il vino.
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