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La pianura della Linguadoca, gigantesco mosaico verde, non è altro che un mare di vigneti che si estende principalmente sui dipartimenti dei Pirenei Orientali, del Gard de l'Aude e dell'Hérault, dal delta del Rodano fino ad oltre la Narbonne. Presenta vegetazione verso l'alto e sabbia verso la costa.

Oggi la storia sta raccogliendo i frutti della rivalorizzazione di una viticoltura un tempo nota per la sua qualità. Dopo molte crisi infatti i vini della Linguadoca smisero di essere dei semplici vini ordinari. Dagli anni sessanta in poi l'immagine del terroir migliorò notevolmente per merito di grandi denominazioni e di rinomate tenute. Tra le denominazioni più note ricordiamo Faugères, Saint Chinian, Corbières, Minervois e Coteaux-du-Languedoc. Tutti vini dal profumo di gariga.




Languedoc, zoom région

UN PASSATO MOVIMENTATO


I primi ad impiantare viti nella regione della Linguadoca furono i Greci nel V secolo a.C.

Come per la maggior parte dei vigneti francesi, i Romani diffusero in seguito le loro tecniche di viticoltura nella regione, promuovendo l'espansione della vite sul territorio.

Narbonne fu la prima grande città gallo-romana, il che significa che può fregiarsi del più antico spumante del mondo: il Blanquette de Limoux.

La vite prosperava sulle colline rocciose dove non cresceva nient'altro. Nel XIX secolo l'arrivo della ferrovia fece precipitare l'aumento della produzione di vino, purtroppo a scapito della sua qualità.

Solo quando la fillossera causò la rovina dei viticoltori sulle colline, nel 1863 la vite si diffuse in pianura e iniziò la crisi permanente della sovrapproduzione: mentre in tutta la Francia le superfici coltivate a vite erano in declino, si trovò una cura per la fillossera e la regione della Linguadoca forniva da sola il 40% della produzione vinicola francese.


Nel 1907 scoppiò una grande rivolta tra i viticoltori della Linguadoca, andati in rovina per la sovrapproduzione, per la minacciosa concorrenza straniera e purtroppo per i vini adulterati che erano stati prodotti per attenuare questo problema.

Fu poi dagli anni Sessanta in poi che l'immagine del terroir migliorò notevolmente per merito di grandi denominazioni e di rinomate tenute. Tra le denominazioni più note ricordiamo Faugères, Saint Chinian, Corbières, Minervois e Coteaux du Languedoc.

Le migliori denominazioni




Languedoc : les vignes tournées vers la Méditerranée


UN PAESE AFFACCIATO SUL MEDITERRANEO


Dopo la Corsica, la Linguadoca-Rossiglione è la regione più calda della Francia. I venti accentuano la siccità quando soffiano dalla terraferma (maestrale, cers, tramontana); al contrario, quando provengono dal mare, moderano gli effetti del calore e apportano una benefica umidità alla vite.

Il clima mediterraneo è caratterizzato da inverni miti ed estati calde e secche con scarse precipitazioni favorevoli alla vite, anche se il terreno non è molto fertile. I vitigni vantano una grande diversità di terreni e questo spiega la ricchezza dei terroir di questa regione: calcare, scisto, argilla, marna, ecc...


È una terra dai profumi di gariga che produce soprattutto vini rossi e rosati, ma anche vini bianchi e vini dolci.


Nel 1970 sono stati piantati i vitigni nobili, che hanno migliorato la reputazione dei vini della regione: le varietà rosse sono Syrah, Grenache, Mourvèdre e Cinsault per i più ricorrenti, ma ci sono anche Cabernet-Sauvignon, Carignan, Merlot Noir e Pinot Noir. Per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca utilizzati, si tratta principalmente di Grenache Blanc, Bourboulenc, Moscato e Clairette.

Le grandi tenute

Il consumo eccessivo di alcol nuoce alla salute, consumalo con moderazione

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